Non conoscevo questo autore e neppure avevo mai sentito parlare di questo titolo, però quando casualmente sono incappata nella copertina di questo romanzo, non sono riuscita a non rimanere incantata.
Ho adorato subito la copertina e non nascondo che spesso scelgo le mie letture basandomi sui titoli e sulle copertine. Sono una brutta persona? A volte resto bruciata, ma tante altre volte scopro delle chicche fantastiche. Questa volta ho scoperto una chicca che vi consiglio di leggere.
Vi parlo di un romanzo che sprigiona mistero e suspance da ogni pagina. Trascina il lettore nei suoi enigmi avvolgendolo in un’atmosfera particolarmente noir e fuori dagli schemi.
Yannick Roch, con questo suo primo romanzo, offre al lettore un salto nel passato per risolvere un oscuro caso nella Parigi del 1933. Una città dove il bene e l’occulto si sfidano reclamando seguaci e alimentando segreti di ogni tipo.
Chi si cela dietro l’individuo che sembra aver risvegliato gli animi annoiati delle gentil donne parigine? Sicuramente una figura capace di ammaliare chi ha di fronte e sicuramente una figura capace celare la verità.
Renard e Tortue
Sono i nomi degli investigatori che si occuperanno di questo caso. Sono dei personaggi particolari, con caratteri opposti, ma che sanno come lavorare insieme in maniera ottimale. Possiamo definirla una coppia ironica e affiatata, nonostante le differenze caratteriali. Uno è la mente e l’altro è il braccio. Uno è l’esperto, quello sempre pronto, mentre l’altro è quello un pò più tardo che ha bisogno di una spintarella per afferrare le cose. Ma il loro completarsi li porterà a svelare gli arcani misteri di questo caso così contorto.
Ogni personaggio in questo romanzo ha una sua caratterizzazione, ma una particolare attenzione viene conservata per le donne. L’autore vuole trasmettere e mettere in risalto la loro forza, la voglia d’indipendenza e il voler andar in controtendenza rispetto alla società che stanno vivendo. Le donne si sentono spesso messe da parte o si sentono costrette in alcuni ruoli in cui non si rivedono e vogliono far sentire la propria voce.
Questo è il caso di Géraldine Lathune, moglie di un famoso editore parigino. Una signora dalle idee liberali, che sembra interessata alla vita notturna e all’occultismo. Ritenuta stravagante rispetto alle idee conservatrici del marito, la donna non riesce a svagare solo con le compagne di bridge. Si sente oppressa in un mondo che non gli appartiene, neanche il lusso la può soddisfare, così le sbarre della vita mondana la soffocano e cerca un scappatoia. Così cosa fa? Ovviamente cerca di entrare nelle benevolenze del “Maestro dei morti”.
I dialoghi sono accurati, mai banali e ricchi di toni ironici e sarcastici.
Lo stile è scorrevole e coinvolgente.
La trama è avvincente e ben inserita in un contesto nebuloso, abile a tenere con il fiato sospeso fino alla fine.
A chi lo consiglio?
Lettura breve che consiglio a coloro che prediligono romanzi noir, thriller e gialli, ma anche a chi ama leggere di vicende ambientate in altri tempi.